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Attualità giovedì 01 novembre 2018 ore 14:05

"Con il passo del podista ce la faremo"

Don Armando Zappolini

Intervento di Don Zappolini al Tavolo ecclesiale delle dipendenze: "C’è un legame che ci unisce, nessuno è uno scarto, insieme costruiamo speranza”



CASCIANA TERME LARI — Durante l’open day del 20 e 27 ottobre organizzato dal Tavolo ecclesiale delle dipendenze, all’interno del Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani, Don Zap presidente del Comitato Nazionale Comunità di Accoglienza, ha voluto fare un bilancio delle attività.

“Ci eravamo prefissati un obbiettivo per queste due giornate – ha detto don Armando Zappolini  – quello di coinvolgere cento iniziative, e lo abbiamo raggiunto, ed alcune di queste, della Comunità Papa Giovanni XXIII, sono addirittura in Brasile. Ne siamo molto contenti”

Don Armando ha raccontato che Il Tavolo ecclesiale dipendenze ha voluto, con queste due giornate, divulgare la sensazione che da ogni fatica si può uscire, e ci sono luoghi dove si può guardare con fiducia al futuro, e dove è possibile riprendere in mano la propria vita.

Sono state tante le attività svolte in queste giornate – racconta Don Armando - appuntamenti culturali, merende con la cittadinanza, una visita del quartiere di Genova più pesantemente colpito dal crollo del Ponte Morandi, tutte iniziative che hanno coinvolto le comunità con i loro territori e soprattutto le realtà del mondo ecclesiale.

“Abbiamo organizzato poi l’Open day in concomitanza con il Sinodo per dare un segnale di speranza”, sottolinea Zappolini. E, aggiunge, “è stata molto bella questa capacità di camminare insieme tra storie ed esperienze anche diverse, ma unite dalla volontà di offrire risposte alla ricerca e alla fatica delle persone. L’Open day è servito per raccontare quello che siamo: non luoghi chiusi, dove la gente viene buttata via come fosse uno scarto, ma luoghi di grande umanità e speranza, dove la fede diventa davvero la scintilla di un percorso di vita. Visti la buona riuscita e l’entusiasmo che si è generato, credo che ripeteremo in futuro l’Open day”.

E’ infatti questo lo scopo del tavolo, chiarisce il presidente del Cnca, quello di mettere sempre più a disposizione delle parrocchie e delle diocesi la nostra storia, le nostre capacità, dove alcuni di noi sono impegnati in questo campo da più di quarant’anni.

Il Tavolo ecclesiale dipendenze nasce alcuni anni fa – ricorda il presidente del Cnca – dall’esigenza di avere un luogo ecclesiale dove riunire le organizzazioni che si occupano di dipendenze e che hanno una presenza sul territorio nazionale e un rapporto con le istituzioni. All’inizio il Tavolo ha compreso 4/5 realtà, poi si è allargato. La Caritas è la nostra casa perché molti di noi fanno parte della Consulta ecclesiale socioassistenziale che si riunisce proprio in Caritas. Così è nata, innanzitutto, la voglia di stare insieme, conoscerci tra di noi e di presentarci al mondo della Chiesa perché talvolta abbiamo avuto la difficoltà di farci conoscere dalle diocesi e dalle parrocchie come realtà che su questi temi potevano dare un contributo.

Il Tavolo si riunirà di nuovo il 26 novembre per decidere quale sarà il tema intorno al quale il prossimo anno, in occasione della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di sostanze stupefacenti, sarà organizzata una riflessione. Tra i temi già affrontati in passato, “la prevalenza dell’educazione sull’atteggiamento punitivo, il carcere e le dipendenze, i giovani. "Poi durante tutto l’anno ci incontriamo periodicamente, ogni paio di mesi”, dice il sacerdote.

E Don Armando, che non molla mai il suo impegno costante per aiutare i più bisognosi e gli emarginati, conclude con un paragone “È un cammino da farsi con il passo lento, ma incessante e continuo, come quello del podista”.

Marcella Bitozzi
© Riproduzione riservata


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