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Politica venerdì 03 aprile 2015 ore 13:45

Spente da 2 anni le centraline contro gli incendi

Si tratta del sistema di telerilevamento installato dalla Regione negli anni Novanta sopra San Giovanni alla Vena. La denuncia di Giobbi



VICOPISANO — Furono progettate per scopi militari e poi furono vendute alla Regione a metà degli anni Novanta per tre miliardi di lire e riconvertite per la prevenzione degli incendi. Solo che, secondo quanto ha scoperto un po' per caso la consigliera di minoranza del gruppo Per i Cittadini Marrica Giobbi, queste due centraline di telerilevamento (una sul monte Agresto sopra al Castellare a San Giovanni alla Vena e l’altra sul Monte Roncali al confine tra Buti e Vicopisano) non vengono utilizzate ormai da diverso tempo.

"Concepite per individuare i lanci di razzi nemici - spiega Giobbi - e dotate di pannelli a raggi infrarossi, quando una fonte di calore come il sole si rifletteva a valle su qualche guard rail, veniva catturata dalle centraline, che davano falsi allarmi. Per ovviare all’inconveniente - ha aggiunto la consigliera - furono eliminati i pannelli a raggi infrarossi. Le telecamere furono allestite sulle postazioni tramite elicotteri, con un’operazione grandiosa, dove non si badò a spese. Ebbero un funzionamento altalenante a causa di un vecchio Commodore 64 che le coordinava, inviando i dati agli schermi installati presso il comune di Calci, sede istituzionale della Protezione Civile, che opera come ente capofila per Vicopisano, Buti e San Giuliano". 

Queste telecamere hanno monitorato il Monte Pisano, segnalando i focolai che ad occhio nudo con la presenza del fumo era impossibile scoprire fino al 2009, poi non sono state più utilizzate.

"La Regione - ha denunciato Giobbi - si è astenuta dal fornire il telerilevamento e non si capisce come mai abbia accuratamente evitato questa voce di spesa, visto che dovrebbe avere a cuore la salvaguardia degli incendi e la tutela del patrimonio del Monte Pisano".

Ma la consigliera mette in evidenza anche un altro fatto. "Non ha più aggiornato nemmeno il sito della Protezione civile intercomunale, che addirittura è fermo al 2012, sul quale compaiono vecchie foto, tra le quali quella della sede operativa con i monitor affissi alla parete, mentre invece non ci sono più da un pezzo".

"Ci si chiede - ha concluso Giobbi - come abbia potuto Vicopisano sopportare passivamente questa inerzia della regione Toscana che si protrae dal 2009 e che va a discapito del sistema di prevenzione finalizzato a garantire l’incolumità della popolazione e dell’habitat circostante, patrimonio universale di un ecosistema che accomuna tutti i residenti. Un’inconcepibile lacuna, che offende lo spirito di servizio di una politica che non è capace di occuparsi delle più elementari necessità dei cittadini".


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