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Attualità mercoledì 10 giugno 2015 ore 16:00

Tutto il mondo è Valdera - Iran

Ha 38 anni, ha vissuto cinque anni in città. Preferisce restare anonima vista la situazione nel suo paese: "A Pontedera mi sentivo sicura, anche di notte"



PONTEDERA — E' iraniana, ha 38 anni e fino a pochi mesi fa ha vissuto in Italia, a Pontedera, per motivi di studio e lavoro. Poi è tornata in Iran.

Innamorata dell'Italia (“Un giorno mi piacerebbe tornare a vivere qui”) preferisce rimanere anonima, vista la situazione che c'è nel suo paese d'origine.

In cinque anni a Pontedera ha conosciuto tante persone e fatto esperienze diverse (“mi sentivo sicura a girare per la città fino a tardi...”), scoprendo tratti comuni tra iraniani e italiani (“Siete come noi, non apprezzate quello che avete”).

Dopo Sarah dall'Austria e Alejandro dall'Argentina, la storia di oggi arriva dall'Iran.

Dove hai vissuto?

“A Pontedera, da sola. In una casa non molto grande ma sufficiente per una sola persona. La mia casa è stata un luogo che mi dava sicurezza nei primi mesi, quando non conoscevo nessuno. L'ho arredata come mi piaceva e con colori di mio gusto. Non entrava molto sole e questa è stata una delle cose che mi è mancata di più, tenendo conto che questo è un parametro molto importante da noi in Iran. E poi c'era un po' di umidità, una cosa che non apprezzo molto”

Qual era la tua giornata tipo?

“Lavoravo dalle 9 alle 18 o 19 di norma in laboratorio e in ufficio. Dopo il lavoro andavo a correre o in palestra tre volte a settimana e a fare yoga, due volte a settimana. Al ritorno a casa di solito dedicavo un'ora a imparare l'italiano. Un'altra ora la passavo a studiare qualcosa che mi interessava o a guardare un film. Ogni tanto uscite per fare shopping o per andare a teatro”

Quando c'era del tempo libero cosa ti piaceva fare? Cosa hai scoperto da queste parti?

“Il teatro è la prima cosa che ho trovato a Pontedera. Mi piaceva anche fare delle gite in bici nei paesi vicini o nei monasteri vicino a Pontedera. La natura della Toscana e' bellissima. Una cosa che mi ha incuriosito molto sono i tanti monasteri in giro. Mi interessava conoscere la storia che c'è dietro”

Come ti sembra la realtà lavorativa a Pontedera e da queste parti?

“Non posso parlare in generale sulla realtà lavorativa a Pontedera ma posso dire della mia esperienza lavorativa, che è abbastanza ampia. Ho lavorato nove anni in due aziende come project manager e coordinatore senior di certificazione, controllo di qualità e ispezione di merce. Ho anche esperienza scientifica in laboratorio in nanomedicina. Mi fa molto piacere lavorare in gruppo e scambiare idee e questo è la cosa che è più mancata nel mio lavoro a Pontedera. Sono stata con brave persone ma poteva essere ancora più bello se avessimo lavorato più vicini e fossi stata più in contatto con le persone che facevano il mio lavoro invece che lavorare isolata. Inoltre, quando ho cercato lavoro dopo la scadenza del mio contratto, e consegnato il mio curriculum in giro, mi sono sentita spesso rispondere: "Ci dispiace, noi italiani siamo ignoranti, il tuo curriculum ha un livello molto alto, meglio che tu cerchi lavoro fuori dall'Italia".

Assurdo...

Eh sì... questa frase non era molto piacevole. Ma non parlo come una straniera ma come una persona a cui piace Italia. Questa frase forse è simile a ciò che sento anche nel mio paese, in Iran e mi dispiace sentire una cosa del genere dalla gente di un paese che ha tanto da dimostrare. Se sai che c'è ignoranza cerca di essere il primo a cambiare la situazione. E questa frase l'ho sentita più volte, da tanti italiani. Molti italiani, come molti iraniani, non vedono tutto ciò che hanno. Vorrei che le mie parole non fossero lette come le parole di una straniera. Lo so, è difficile da immaginare, ma io non mi vedo come una straniera. Guardo gli italiani che non apprezzano quello che hanno, la loro storia e tutto questo mi ricorda la mia gente, il mio paese. Le mie parole non sono critiche, esprimono però tristezza nel vedere certe cose che vedo anche a casa mia”

Te ne sei andata, ritornerai in Italia o a Pontedera?

“Per ora sono tornata temporaneamente in Iran per motivi di lavoro. Lavoro come volontaria in un progetto di ricerca con un professore italiano, presto farò una missione a Dubai. Non so se tornerò a Pontedera, ma non mi dispiacerebbe tornare in Italia, se tutto andrà bene”

La prima persona conosciuta?

“La prima con cui ho creato un bel rapporto è stata la signora dell'agenzia immobiliare. Dopo tre mesi dal mio arrivo l'ho conosciuta mentre cercavo casa. E' stata molto carina. Non parlavo italiano ma spagnolo, lei un po' capiva e mi rispondeva in italiano. Poi mi ha presentato suo figlio che parlava inglese ed era molto più facile comunicare con lui. Sono stati gentilissimi a trovarmi una casa. Mi hanno fatto vedere tante abitazioni con pazienza. La signora dell'agenzia mi salutava e baciava ogni volta che mi vedeva in giro e mi chiedeva come andava la vita anche nel mio paese: questo mi faceva sentire molto meno sola nei primi mesi. Ho conosciuto persone meravigliose”

Rispetto alla terra dove sei nata, quali sono le differenze climatiche?

A casa mia e' molto meno umido. Nella città dove sono nata non c'è tanta verde, è più industriale, anche se c’è più montagna. In Iran c'è più inquinamento, a Pontedera per me l'aria è pulita, una cosa da apprezzare. Mi sono sentita fortunata a vedere neve a Pontedera negli anni in cui sono stata qui”

E lavorative? Quanto è uno stipendio medio adesso nella tua terra di nascita?

“Il prezzo alto dell'euro rende difficile fare paragone tra un stipendio in Iran e uno a un livello simile in Italia. Però per spiegare la situazione posso dire che uno stipendio medio in Iran è più basso di uno medio in Italia, questo perché il costo di un affitto è molto più alto in Iran, rispetto allo stipendio. Il costo del cibo invece è simile all'Italia. In Iran è difficile arrivare a fine mese”

Cosa non ti piace di questa terra?

“Lo sporco sulle strade e nel fiume di Pontedera. Le cose lasciate in stato di abbandono. Ho visto anche le persone che sporcano le strade perché sono arrabbiate per la crisi!”

Quali sono alcuni aspetti particolari degli italiani che hai notato?

Il gesticolare degli italiani e' molto famoso e lo avevo notato prima di venire, parlano a voce molto alta quasi ovunque. Ho incontrato persone diverse. Persone accoglienti e tante anche chiuse.

Ingigantiscono le cose che fanno più di quanto siano grandi in realtà. Ho incontrato alcune persone prevenute su tutto ciò che è diverso da quello che è italiano, con poca voglia di conoscere le altre culture”

Cosa ti piace di Pontedera e della Valdera invece?

“Il teatro, le feste, il lago, il fiume, le persone belle che ho incontrato, di tutte età, le mie insegnanti di italiano che non dimenticherò mai, la sicurezza di poter andare in giro senza problemi anche fino a tardi. I tanti stranieri che ho conosciuto...”

E dell'Italia?

“La lingua e' bellissima, la gente calda, bellissima natura, monumenti storici, letteratura, gli artisti italiani contemporanei, come per esempio Gioele Dix con i suoi suoi racconti, oppure la musica. O anche il racconto della divina commedia di Roberto Benigni con sua lingua semplice”  

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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