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Attualità mercoledì 04 dicembre 2019 ore 12:31

Trapianti, un fumetto per insegnare a donare

Progetto di Asl per le scuole superiori. Sensibilizzazione sulla donazione di sangue, organi e tessuti. Presenti 50 ragazzi volterrani



PONTEDERA — Nei giorni scorsi, nel Centro di formazione aziendale di Pontedera, si è svolto l’incontro "Essere è donare", con l'obiettivo di sensibilizzare i giovani a donare sangue, organi, tessuti o anche solo tempo libero, parlando con il linguaggio diretto e immediato del fumetto.

L'incontro è stato organizzato con l’impegno del Coordinamento locale trapianti, del Servizio di dialisi dell'ospedale di Pontedera e del Servizio di promozione della salute Zona Alta Valdicecina e Valdera e ha visto protagonisti 50 studenti dell’istituto superiore “Niccolini” di Volterra.

L'evento prende le mosse dalla storia vera intitolata "Vietato calpestare i sogni" che narra le vicende di un padre di famiglia messo di fronte all’evoluzione della malattia renale cronica: dialisi, analisi, esami, visite e poi finalmente la disponibilità di un rene, di un trapianto da un donatore sconosciuto, “un eroe” che morendo aveva deciso di dare parte di sé. La vicenda è stata gratuitamente fumettata da diversi giovani artisti.

Una storia di vita, come quelle concrete, raccontate durante l'incontro, di chi ha donato e di chi ha ricevuto un rene e che gli studenti hanno potuto sentire dalla viva voce dei protagonisti.

“Credo nella medicina narrativa perché il libro del medico è il malato, da cui poter imparare non solo con l'ascolto, ma anche con l'empatia che una persona trasmette con il proprio vissuto, con le proprie emozioni, ansie e paure - ha detto Battista Catania, medico nefrologo del Servizio di dialisi dell'ospedale Lotti di Pontedera - Proprio l'opportunità di condividere a fianco dei malati l'iter trapiantologico, dall'inserimento in lista attiva all'esplosione di energia che si verifica in chi riceve un organo, mi ha indotto a raccogliere storie vissute e a trasformarle in fumetti per sensibilizzare i giovani”.

Non c'è trapianto senza donazione - ha continuato Catania - per questo è richiesto l'impegno di tutti. Nelle scuole superiori facciamo incontrare chi dà e può dare con chi ha avuto, in modo che la testimonianza tangibile diventi spinta emotiva a donare. Tutto ciò per realizzare un futuro migliore per le persone che soffrono e sopravvivono in dialisi. La generosità si apprende anche attraverso le storie delle persone che agiscono in modo generoso. Se poi si parla ai giovani, è meglio raccontarle in fumetti”. 


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