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Attualità giovedì 16 luglio 2020 ore 14:21

Sulle tracce della antica ferrovia

Il tracciato individuato

Recuperare il tracciato dismesso dell’ex ferrovia Lucca-Pontedera, parzialmente distrutto dagli eventi bellici, per realizzare una via verde



PONTEDERA — Da molti anni se ne parla. Recuperare il tracciato dismesso dell’ex ferrovia Lucca-Pontedera, parzialmente distrutto dagli eventi bellici del secolo scorso, per realizzare una Greenway che potrebbe inserirsi intorno al percorso della “Ciclopista dell’Arno”.

Una proposta di grande importanza per la valorizzazione turistica ed ambientale del territorio ed in particolare della citta’ di Pontedera che andrebbe ad ampliare percorsi ciclabili già esistenti, collegando Lucca e i comuni interessati dall’antica linea ferroviaria alla città, puntando su un turismo verde e sostenibile.

Già dal 2014 il Comune di Capannori ha predisposto uno studio di fattibilità per l’intervento. Per sensibilizzare la cittadinanza il presidente dell’associazione Presidio Civico Pontedera Alberto Andreoli, ha richiesto la collaborazione del gruppo Bersaglieri Ciclisti della Associazione Nazionale Bersaglieri di Pontedera che avrebbero verificato ed individuato un itinerario che, partendo dal Museo Piaggio, ripercorre fedelmente il tracciato dell’antico tratto della ferrovia dismessa attraversando i comuni di Calcinaia, Bientina, Buti, fino ad arrivare a Lucca. 

Durante il tragitto, fatto con la bici, sono stati visitati numerosi siti dove si possono ancora ammirare i resti e le rovine delle vecchie stazioni ferroviarie ed in particolare della galleria Subalvea posta in località Castelvecchio, utilizzata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale per collocare al suo interno il famigerato cannone ferroviario tedesco Leopold, trasportato dopo la guerra negli Usa.

Il gruppo dei bersaglieri ciclisti, tra i quali Lorenzo Ciompi, Andrea Masi, Alessio Matteini, Alessandro Boscaini, e lo stesso Alberto Andreoli ha verificato che in alcuni tratti il tracciato non è percorribile perché ostruito dalla vegetazione spontanea che si è formata nel tempo. “Tuttavia - prosegue Andreoli - con una minima spesa i comuni interessati potrebbero bonificare le varie zone ed utilizzare i sentieri naturali ed il sedime della vecchia ferrovia come pista ciclabile, limitandosi ad installare una segnaletica informativa e turistica."


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