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Lavoro sabato 02 maggio 2020 ore 10:04

Ripartenza Piaggio, critiche da Uilm e Usb

bandiere uilm

La due Rsu avrebbero preferito turni di 6 ore, per avere modo di valutare attentamente le norme di sicurezza. Usb sperava in test a tappeto



PONTEDERA — L'incontro di giovedì del Comitato di sicurezza Piaggio, in vista della riapertura della fabbrica fissato per lunedì 4 maggio, non ha convinto appieno i delegati Rsu Uilm, che pur esprimendo parere positivo sulle disposizioni di sicurezza introdotte avrebbero preferito una ripartenza con turni ridotti a 6 ore. Dello stesso avviso anche la rappresentanza Usb, secondo la quale "la dirigenza vuole riprendere a pieno regime con la produzione con turni di otto ore nonostante anche il governo abbia parlato di ripartenza graduale"

"Abbiamo chiesto all'azienda di valutare bene la nostra richiesta di ripartire con l'orario ridotto a 6 ore giornaliere per tutte le linee di montaggio - hanno spiegato dalla Rsu Uilm -, per il tempo necessario, al fine di valutare bene l'effetto dei Dpi (Mascherine, Occhiali, e Guanti) che dovranno indossare i lavoratori, creando a nostro avviso notevoli disagi, oltre che alle modifiche apportate all'organizzazione del lavoro. In più al rientro avremmo un altro problema legato all'orario di lavoro, che troveranno i lavoratori che raggiungono il luogo di lavoro con i mezzi pubblici, poiché non saranno disponibili la mattina prima delle 6 e la sera oltre le 22.
Purtroppo con nostro grande rammarico il Comitato di Sicurezza in maggioranza ha deciso di non prendere in considerazione le nostre richieste di riduzione dell'orario di lavoro".

La Rsu Uilm esprime comunque parere positivo sulle disposizioni di sicurezza illustrate giovedì. Fra queste: l'organizzazione degli orari delle mense, che saranno aperte a turni di 30 minuti, a partire dalle ore 11, e dove verranno serviti preconfezionati; alcune addette della mensa che passeranno sulle linee di montaggio per la distribuzione aggiuntiva di bevande;
una pausa aggiuntiva di 10 minuti, sulle linee di montaggio, per tutti i lavoratori del primo turno per eseguire la pulizia; per chi fa il turno di sera sarà possibile uscire 10 minuti prima; gli armadietti degli spogliatoi saranno riassegnati rispettando le misure di distanziamento.

"Anche se poi - commentano tuttavia dalla Uilm - sappiamo che quello che abbiamo sottoscritto avrà bisogno di essere monitorato e valutato giorno per giorno dopo la riapertura dello stabilimento".

Infine, dalla Uilm, ricordano anche che si dovrà "accogliere tutte le domande di ferie eventuale cigo e congedi parentali, che saranno fatte da quei genitori che con la chiusura delle scuole non sapranno dove lasciare i propri bambini".

"Il percorso che ci troveremo davanti sarà lungo e difficoltoso - concludono dalla Uilm -, quindi invitiamo tutti i lavoratori a rispettare le regole introdotte, per il rispetto dei propri colleghi di lavoro".

"La Piaggio - così dalla Rsu Usb - non ha tenuto minimamente conto della nostra richiesta di riprendere la produzione praticando una riduzione di orario per evitare assembramenti durante il cambio turno e a maggior ragione nei locali mensa. Tutto ciò nonostante gli orari sfalsati che non impediscono di certo ai lavoratori della medesima linea di non incontrarsi. L’unico interesse è verso la produzione e la tutela dei clienti. I lavoratori e la loro salute vengono sempre dopo".

"Come Usb - aggiungono -, oltre all'orario ridotto, ci chiediamo se fosse stato più responsabile anche un'analisi preventiva a tappeto per individuare eventuali lavoratori positivi ma asintomatici ( tamponi e test sierologici). Pause aggiuntive proprio per ovviare all'uso difficoltoso dei dispositivi di protezione individuale. Dal canto nostro, faremo attività di monitoraggio durante i primi giorni di apertura e ci riserviamo di produrre esposti agli organi competenti, come per altro già fatto ad inizio pandemia, per salvaguardare il più possibile la salute degli operai e delle operaie. In ogni caso crediamo sia arrivato il momento di ripensare il modello di organizzazione del lavoro all’interno del nostro stabilimento. Tenuto conto dell’inevitabile flessione delle vendite sarebbe forse necessario pensare ad una riduzione d’orario strutturale. Una riduzione che permetta di evitare la consueta “stagionalizzazione” della produzione a Pontedera e che salvaguardi contemporaneamente anche la salute e la sicurezza di tutti".


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