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Lavoro giovedì 20 febbraio 2020 ore 16:52

Ex operaie sul tetto, apertura di Piaggio

Le ex operaie di Piaggio sul tetto del palazzo Asl, qualche giorno fa
Le ex operaie di Piaggio sul tetto del palazzo Asl, qualche giorno fa

L'azienda: "Precari? Stiamo lavorando". Usb: "Non scendiamo dal tetto". Fim, Fiom e Uilm: "Cercare soluzione positiva, è scritto nell'integrativo"



PONTEDERA — In attesa di essere ricevute prima dalla Regione, domani, e poi dal Ministero del Lavoro, lunedì, filtra speranza per le ex operaie Piaggio, accampate da quasi dieci giorni sul tetto del palazzo blu di Asl a Pontedera, proprio di fronte allo stabilimento dell'azienda della Vespa.

La ditta di Colaninno ha rilasciato una nota con un'apertura verso i lavoratori precari. Nel comunicato, in cui vengono elencati gli investimenti e le assunzioni fatte in questi anni, a un certo punto si legge che Piaggio "sta lavorando al proprio interno per risolvere il problema dei lavoratori cosiddetti precari"

Da Piaggio, per spiegare la situazione venutasi a creare dal marzo 2019, hanno puntato il dito contro il decreto dignità: "La rigidità conseguente al cosiddetto Decreto Dignità rappresenta un problema serio e concreto per gli stabilimenti italiani e per tutti i suoi dipendenti".

La multinazionale delle due ruote ha aggiunto che "negli stabilimenti di Pontedera" dal 2009 ad oggi sono stati "stabilizzati 580 dipendenti" e assunti "circa 200 dipendenti di età inferiore ai 35 anni. In Italia dal 2009 al 2018 Piaggio ha investito circa 750 milioni di euro, di cui una parte relativi al lancio del nuovo Porter previsto per fine 2020".

Per quanto riguarda "il ricorso alla Cassa Integrazione e ai Contratti di Solidarietà sono dipesi dall’evoluzione e volatilità del mercato europeo di riferimento". Da Piaggio hanno anche ricordato il recente contratto integrativo sottoscritto "per tutte le aziende italiane del Gruppo" e "approvato con un’adesione del 71 per cento da parte di operai ed impiegati del Gruppo".

Usb, che sostiene la lotta delle ex operaie con contratto a termine, ha fatto sapere che i due tavoli con Regione e Ministero sono solo un punto di partenza e che la protesta sul tetto continuerà "finché questi ragazzi non torneranno al lavoro". 

I sindacati confederati, Fim, Fiom e Uilm hanno commentato la situazione delle lavoratrici sul tetto affermando di aver chiesto a Piaggio un incontro: "Durante la trattativa abbiamo affrontato il problema dei circa 40 ex lavoratrici e lavoratori di Piaggio, che negli ultimi 10 anni per brevi periodi a tempo determinato e in molti casi in maniera saltuaria avevano lavorato in Piaggio. Verificata l'impossibilità di assunzioni a tempo indeterminato, le restrizioni imposte dal decreto dignità dal 2018 hanno impedito la possibilità di rinnovo a termine da parte aziendale. Quest'ultimo è un problema che si è presentato in moltissime realtà e come sindacato abbiamo denunciato questo effetto di precarietà diffusa determinata dal decreto dignità. A tal proposito invitiamo i politici ad intervenire in parlamento per modificare questa legge che loro stessi hanno votato. Come abbiamo ribadito anche nelle assemblee di illustrazione dell’ipotesi di accordo aziendale, il percorso per individuare una soluzione positiva per i lavoratori e le lavoratrici degli ex contratti a termine è scritta nel contratto aziendale, dove è prevista la possibilità d’individuare un dettato normativo contrattuale, possibile attualmente solo a livello locale, che consenta l’impiego di forme flessibili di lavoro. Per questo motivo, dopo l’approvazione con il referendum, abbiamo avanzato richiesta d’incontro alla direzione di Pontedera, in base a quanto previsto dall’accordo aziendale per individuare possibili soluzioni positive che consentano di superare le restrizioni imposte dal decreto dignità nell’assunzione degli ex contratti a termine. Ci aspettiamo nei prossimi giorni la data di convocazione".

Fim, Fiom e Uilm hanno parlato anche dei risultati del referendum di venerdì 14 febbraio "che ha coinvolto il 70,7 per cento dei 3.145 lavoratori" con il "voto favorevole del 71,3 per cento". Con questi numeri è stata approvata l'ipotesi di accordo.

"Questo - hanno detto i tre sindacati - ha consentito nei giorni scorsi di sciogliere la riserva e rendere valido l'accordo aziendale sottoscritto da Fim-Fiom-Uilm e dalle loro Rsu in data 23 gennaio 2020. L'accordo è stato sostenuto dall'83 per cento degli oltre 52 rappresentanti sindacali del gruppo Piaggio. Dopo oltre 10 anni siamo riusciti a conquistare un contratto aziendale molto positivo sia sul piano economico che normativo. In questo accordo non solo abbiamo raddoppiato il premio di risultato, ma abbiamo affrontato il tema occupazionale con l'obiettivo di rendere stabili i contratti a Part-time Verticali presenti in azienda, rafforzato il diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato dei contratti a tempo determinato e in somministrazione e individuato il percorso per possibili soluzioni contrattuali per superare i vincoli determinati dal decreto dignità nei rinnovi dei contratti a tempo determinato"

I cattivi rapporti tra i tre sindacati e Usb sono noti: "Dal 2009 ad oggi in un contesto di settore che ha visto il crollo del 50 per cento del mercato, la nostra azione sindacale ha cercato di evitare licenziamenti unilaterali facendo contratti di solidarietà e di cassintegrazione, e nello stesso tempo ha impegnato con accordi sindacali l'azienda Piaggio a stabilizzare con contratto a tempo indeterminato oltre 580 lavoratori. Accordi sottoscritti da Fim-Fiom-Uilm e contrastati sistematicamente e mai sottoscritti dall'Usb. Nell'accordo aziendale recentemente sottoscritto si completerà in tempi brevi e comunque entro il 31 dicembre 2021, la stabilizzazione a full-time degli ultimi 65 contratti a part-time verticale ancora in forza".


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