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Politica sabato 29 marzo 2014 ore 12:02

La scuola delle autonomie in Valdera

Convegno per parlare del futuro della scuola nei territori dell'Unione. Spunti e riflessioni per tornare ad una scuola "vecchia maniera"



PONTEDERA — Al centro Sete sois sete luas si è parlato di scuola e del futuro dell'istruzione in Valdera. Al convegno La scuola in Comune si sono susseguiti gli interventi di addetti ai lavori del mondo della scuola, davanti ad una platea di insegnati e di qualche genitore. Sono intervenuti amministratori e dirigenti, sarebbe dovuto arrivare anche il ministro Giannini ma non si è visto. A chiudere i lavori invece è stato l'assessore regionale alla scuola Emmanule Bobbio che si è limitato a dire che sta facendo un giro nella varie realtà scolastiche della toscana e  ha salutato tutti presenti. L'intervento più importante è stato quello di Raffaele Iosa ex dirigente del Miur e autore del regolamento delle autonomie scolastiche. La discussione si è incentrata sul rapporto tra istruzione, scuola e autonomie locali, che è stata portata avanti in Valdera negli ultimi anni. ma si è ragionato anche di programmi, metodologie, rapporto tra società e scuola. Iosa nel suo intervento ha affrontato la questione dell'inclusione e della scuola come luogo di formazione e se vogliamo, di riscatto sociale cercando di rispondere a questioni come la formazione di un cittadino a prescindere dal contesto di partenza, ribandendo che uno degli interrogativi è quello di creare un individuo anche quando si opera in condizioni di emarginazione. Altra questione di cui si è discusso è stato l'inserimento dei disabili nel sistema scolastico. Nel corso del dibattito si è anche cercato di affrontare la relazione tra i modelli offerti dalla società coeva e la pedagogia della scuola a partire dalle elementari per arrivare fino alle superiori. Alla fine è emerso un forte stridore tra ciò che viene offerto dalla scuola e i modelli offerti della società. Iosa ha parlato anche della figura dei dirigenti scolastici, che secondo lui, invece di essere stati selezionati negli ultimi anni per le capacità educative spesso sono stati selezionati sulla base di una formazione burocratica trasformandoli da "dirigenti a sergenti" che esercitano un ruolo in una filiera di comando, "ma - ha detto Iosa - la scuola non è un esercito o una fabbrica". Dal convegno anche attacchi al ministro Giannini sulla questione del potenziamento dell'insegnamento dell'inglese nelle scuole elementari che può intaccare la capacità di legare pensiero e parola per i ragazzi creando degli individui che parlano molto, ma purtroppo non sanno cosa dicono. Da qui si è passato poi al recupero di una scuola dove ai ragazzi si danno meno nozioni, ma più approfondite, per dare capacità di approfondire il ragionamento agli alunni. Insomma un dal Iosa per certi aspetti è arrivato un appello al ritorno da una scuola un po' vecchia maniera e rodariana e che sviluppi le capacità critiche degli individui, non è una casso e a un certo punto è spuntato il nome di Kant e Roussau, riscontrando in vari ambiti il fallimento dei modelli educativi e organizzativi proposti negli ultimi venti anni. 


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