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Attualità domenica 17 gennaio 2016 ore 15:50

Riprendiamoci le nostre terme

Con l'uscita della Regione per non perdere il controllo pubblico i cascianesi propongono di autotassarsi. Critiche sulla Bagni di Casciana srl



CASCIANA TERME LARI — Cascianesi arrabbiatissimi, durante l’Assemblea aperta di venerdì 15 gennaio nel salone delle Terme, per discutere sul futuro delle Terme di Casciana dopo la conferma che la Regione dovrà dare corso, in questo anno, alla dismissione della propria quota azionaria. Una dismissione non sarà un passaggio indolore, dal momento che la Regione Toscana possiede attualmente il 76 per cento delle quote, pacchetto che di fatto gli dà ogni potere sulle scelte, e che verrà ceduto al nuovo acquirente.

E’ bene dire che nel 2011 era il Comune di Casciana Terme a possedere la quota azionaria maggiore - 51 per cento - e che la situazione si è ribaltata aggravandosi, per effetto della difficile situazione economica che lo stabilimento ha dovuto attraversare e a cui la Regione Toscana ha fatto fronte impiegando molte risorse ed acquisendo fino al 76 per cento delle azioni della Spa. Da dire anche che il Comune di Casciana Terme – adesso al 24 per cento - per recuperare le quote azionarie perdute e riavere la maggioranza, aveva stipulato all’epoca un accordo con la Regione Toscana per la cessione della nuda proprietà del teatro Verdi. L’accordo è poi scaduto nel periodo di commissariamento ante fusione con il comune Lari, non essendo possibile per Casciana Terme reperire i 300.000 euro necessari per il passaggio di proprietà .

All’assemblea erano presenti il Sindaco di Casciana Terme Lari Mirko Terreni, che ha introdotto l’argomento, il consigliere regionale e presidente della commissione per lo sviluppo della Toscana costiera Antonio Mazzeo e l’amministratore unico di Terme di Casciana Spa Arabella Ventura.

La sala era gremitissima di pubblico, molti i dipendenti dell’azienda termale ed i cascianesi che hanno ribadito il sentimento di forte appartenenza e di amore per il loro territorio ed il desiderio di riportare alla ribalta il nome della cittadina e delle sue acque termali. Pochi invece i commercianti e gli albergatori presenti nonostante si parlasse di un tema importante per le loro attività.

Nei vari interventi sono state ripercorse le fasi abbastanza complesse e farraginose della situazione Terme, delle scelte infelici fatte su Villa Borri, sul destino del Gran Caffè e del Giardino del Forestiero e sulle responsabilità di chi ha operato. Molti anche i dissensi – per motivi di concorrenza - riguardo alla decisione annunciata dall’amministratore unico delle Terme Arabella Ventura di aprire un centro di riabilitazione sportiva a Pisa.

Tante critiche ma anche numerose proposte fatte dai cittadini presenti per la fase di risanamento che è stata avviata, compreso anche un’autotassazione volontaria di tutti i cittadini per recuperare quanto occorre per la cessione del Teatro Verdi alla Regione.

L’intervento che ha fatto più discutere è stato quello Tiziano Del Vita, noto commercialista della zona ed ex consigliere delle Terme, che, con documenti alla mano ha comunicato che la società Bagni di Casciana srl, titolare di una delle due attività che fanno capo allo stabilimento, non avrebbe assolto l’obbligo legislativo di depositare i bilanci alla camera di commercio per gli esercizi 2013 e 2014. Questo, secondo sempre Del Vita, oltre ad eludere un obbligo legislativo preciso, avrebbe di fatto negato a chiunque di visionare i bilanci pregiudicando quindi un eventuale investimento nelle terme.

Inoltre, sempre Del Vita, e sempre con cifre alla mano, ha fatto intendere ai presenti che la situazione economica è oltremodo preoccupante e che il deficit dei due esercizi 2013 e 2014, che raggiunge i due terzi del capitale, di fatto metterebbe la Bagni di Casciana srl in situazione di default. Non solo, ha continuato Del Vita che, per effetto di una sentenza della Cassazione del 15 Novembre 2015, le quote azionarie del Comune sarebbero da considerarsi “postergate”, ovvero registrate con valuta posteriore a quella relativa alla data in cui l’operazione è stata effettuata rimettendo in discussione la percentuale azionaria in possesso dei due azionisti, con recupero di percentuale da parte del socio Comune.

Antonio Mazzeo è intervenuto a fine discussione, chiarendo nei dettagli il problema della dismissione. “Io e il Sindaco Mirko Terreni ci troviamo in mano una patata bollente che non abbiamo cucinato – dice Mazzeo – in quanto la decisione della dismissione azionaria della Regione risale al 2011 e noi non eravamo in carica. Ad ogni buon conto – continua Antonio Mazzeo – è nostra intenzione lavorare insieme per trovare le forme giuste affinché le Terme di Casciana continuino nella strada intrapresa, quella del risanamento e della crescita e che il patner privato che si andrà a scegliere persegua gli stessi nostri interessi”.

Il Consigliere Regionale ha poi presentato il progetto del “Piano Regionale di sviluppo della Toscana costiera” nato per studiare e scegliere i giusti modi di investire nei progetti che riguardano la zona costiera della Toscana, che attualmente procede a velocità ridotta rispetto alla Toscana dell’interno. C’è la necessità, secondo Mazzeo di investire in cultura e turismo e quando partirà la discussione sulle scelte da fare, la Commissione valuterà anche il caso delle Terme di Casciana. Sindaco e Consigliere Mazzeo hanno confermato poi all’Assemblea che le strutture delle Terme rimarranno di proprietà pubblica e che nel 2017 sarà creata una società immobiliare unica per la loro gestione. 

Marcella Bitozzi
© Riproduzione riservata


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