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Attualità mercoledì 02 novembre 2016 ore 17:30

Per fare l'infermiera si deve andare in Galles

Eleonora Billa e l'ospedale di Bridgend

Eleonora Billardello: "In Italia a un concorso eravamo 15mila per un posto". La giovane di Montecalvoli lavora a Bridgend, città dei suicidi



CARDIFF (GALLES) — Eleonora Billardello ha 26 anni, la sua famiglia vive a Montecalvoli e si è laureata col massimo dei voti a infermieristica. Parla correttamente inglese e spagnolo. Ha, di fatto, un percorso scolastico di tutto rispetto. Cosa può impedirle di trovare lavoro? Solo il fatto di... essere in Italia: "Ho fatto un concorso in cui eravamo 15mila candidati per un posto. Da noi è quasi impossibile trovare lavoro, per questo ho deciso di trasferirmi".

Il trasferimento è avvenuto pochi mesi fa. Destinazione Gran Bretagna, precisamente in Galles. Eleonora Billardello vive a Cardiff, 340mila abitanti, poco meno di Firenze. Il posto di lavoro è invece a Bridgend, 39mila abitanti, al Princess of Wales Hospital.

"Per dieci anni ho lavorato come barista ma volevo fare il lavoro per cui avevo studiato. Ho scelto la Gran Bretagna perché volevo migliorare il mio inglese. Ho fatto colloqui di lavoro anche a Londra. Il Galles l'ho scelto perché la città dove mi avrebbero mandato sarebbe stata piccola, non volevo uno stile di vita pazzo come c'è a Londra e poi c'era qualcosa che mi attirava del Galles".

"Lavoro tre volte a settimana, 12,5 ore a turno e ho quattro giorni liberi. I turni sono organizzati dalle 7 alle 19,30 e viceversa. Facciamo una breve riunione con chi sta finendo il turno e poi si parte. In dodici ore e mezzo abbiamo due pause di mezz'ora. Abitando a Cardiff vado a lavoro in treno. Mi sveglio alle 5 e torno a casa alle 21". Quattro giorni liberi sono un aspetto molto positivo: "Di solito nel primo mi riposo, gli altri tre posso fare ciò che voglio. In quei tre giorni ho già girato Londra, Manchester, Liverpool, Swansea". 

La trafila per essere assunta in Galles non è stata difficile, nessuna fila o graduatoria: "Il contratto mi è stato fatto dopo un colloquio di 40 minuti su Skype. Mi hanno scelta ponendomi dei quesiti su come mi sarei comportata in certi casi coi pazienti, facendomi dei test. Sono arrivata a maggio, dopo i primi sei mesi di prova è scattato il contratto a tempo indeterminato. Precisamente lavoro in pronto soccorso, bisogna essere svegli".

Quello che in Italia sembra troppo spesso un'utopia per molti giovani, cioè il contratto a tempo indeterminato, non lo è in Galles dove i lavoratori hanno anche altri benefit: "Il primo mese ho vissuto in affitto gratuito all'ospedale. Nel contratto è previsto anche il pagamento del volo aereo per tornare a casa dopo sei mesi". Ma non finisce qui: "Di fatto mi hanno dato in anticipo 500 pound e dopo 20 giorni di lavoro lo stipendio pieno. Si tratta di soldi a fondo perduto se rimango operativa in questo ospedale per almeno due anni".

Anche lo stipendio medio è buono: "Sono circa 1500 pound (più di 1600 euro) ma si può arrivare anche a 1700-1800 pound. Riesco a mettere da parte qualcosa. In Italia non sarebbe possibile".

In Gran Bretagna non è ancora chiaro il destino dei lavoratori stranieri dopo l'esito del referendum Brexit: "Io sono arrivata prima della Brexit, per adesso non mi è stato richiesto nessun permesso di lavoro".

Nonostante la sicurezza del contratto, la possibilità di avere quattro giorni liberi a settimana Billardello ha ammesso la nostalgia dell'Italia: "Mi mancano da morire tante cose... cibo, clima, famiglia. Certo sento familiari, il mio ragazzo e le amiche su Whatsapp o Skype. Non so onestamente quanto durerà la mia esperienza in Galles. Qui si apprezza moltissimo una giornata di sole, è rarissima. Potrei spostarmi a Londra. Cardiff è una città universitaria, gente che esce tutte le sere, feste. E' una città adatta a chi ha da 16 a 23 anni".

Bridgend è balzata agli onori delle cronache per l'altissimo numero di suicidi giovanili tra il 2007 e il 2008. Come riporta un articolo di Repubblica: "In diciotto mesi, ventidue ragazzi tra i 15 e i 27 anni si sono tolti la vita. Uno dietro l'altro [...] Questo paese di 40mila abitanti non si distingue da tanti altri posti nel Galles. Poco sole, tanta pioggia, il tempo che sembra non passare mai [...] da quando il primo ragazzo si è tolto la vita (nel 2007, ndr), il nome di Bridgend evoca un male oscuro. Qualcuno l'ha soprannominata "Death Town", la città dei morti". Il triste record della cittadina è confermato da Billardello: "Purtroppo sì, in ospedale riceviamo in media 2-3 casi di tentati suicidi a settimana. Non solo giovani, gente di tutte le età".

Per quanto riguarda il lavoro ospedaliero Billardello ha sottolineato che in Galles "il paziente viene seguito meglio che in italia, ci sono report più precisi". L'ospitalità della gente del posto non è stata immediata: "Siamo infermieri da tutto il mondo, i miei colleghi sono slovacchi, polacchi, spagnoli. Stranieri che curano persone del luogo. Ho trovato molti pazienti razzisti che non volevano infermieri non britannici".

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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