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Cronaca giovedì 14 agosto 2014 ore 17:19

Bloccato in casa, gli fissano una visita a 20 km

Marco Coffaro
Marco Coffaro

La Asl si interessa a Marco Coffaro. Per avere la carrozzina deve andare fino a Fornacette, ma i medici lo hanno dichiarano "intrasportabile"



PECCIOLI — Nella vicenda di Marco Coffaro ora c'è una nuova notizia. La Asl5 dopo l'intervento di www.quinewsvaldera.it garantisce di aver preso in considerazione la vicenda del cittadino di Peccioli costretto da una patologia a vivere in casa, senza poter uscire dal giorno di Pasqua 2014, quando la sua condizione di salute si è improvvisamente aggravata. Coffaro che ha inoltrato le pratiche per avere la nuova carrozzina alla Asl non da subito, ma appena la situazione fisica glielo ha permesso, da circa 15 giorni sta attendendo che l'ufficio protesi della Asl gli fornisca una sedia a rotelle idonea alla sua malattia, da quando il medico che doveva certificare la sua condizione ha inviato l'incartamento all'ufficio protesi. 

Bene direte voi la Asl ora si sta interessando alla vicenda quindi il problema è risolto. Invece le cose si sono nuovamente complicate e hanno assunto anche un sapore paradossale. In questi giorni Coffaro è stato nuovamente contattato dalla Asl5 e a lui che non può spostarsi da casa gli è stato detto che se vuole la nuova carrozzina dovrà recarsi a Fornacette per sostenere una nuova visita. Insomma lui che non esce di casa da Pasqua per la sua malattia, ora deve recarsi personalmente alla visita in un ambulatorio a 20 chilometri dalla sua abitazione.

La prima visita di Coffaro è stata sostenuta a domicilio il 30 luglio proprio perché non può muoversi, in quell'occasione il medico designato dal centro di riabilitazione di Fornacette aveva certificato la necessita della nuova carrozzina. Questa visita però non è più sufficiente e si deve recare a Fornacette personalmente. Insomma una procedura assai singolare, visto che Coffaro senza la carrozzina richiesta non può uscire di casa. “E' vero che la Asl ha 20 giorni di tempo per valutare la mia posizione – spiega lo stesso Coffaro -, la mia critica infatti in primo luogo, è alla burocrazia. Dopo aver già sostenuto una visita a domicilio proprio per la mia condizione durante la quale un medico inviato da centro di Fornacette ha certificato che ho bisogno di una nuova carrozzina, sono stato contattato telefonicamente e mi è stato detto che per avere la nuova carrozzina dovrò recarmi a una nuova visita a Fornacette indicativamente la prossima settimana, alla quale ovviamente non portò presentarmi, perché sono un paziente dichiarato intrasportabile con i comuni mezzi, tra cui l'ambulanza”.

Insomma una procedura, probabilmente prevista dalla legge italiana, a cui anche la stessa Asl 5 deve sottostare, in cui si dice al paziente: se vuoi lo strumenti che ti permetterà di uscire di casa e riacquistare una vita sociale devi venire a farti visitare anche se gli stessi medici hanno in passato già constatato per ben due volte con visite domiciliari che non puoi andare fino all'ambulatorio.

Dalla Asl inoltre in merito alla condizione di Coffaro e alla pratica per la sostituzione della vecchia carrozzina con una nuova idonea alle sue nuove necessità determino dalle variate condizioni di salute spiegano: “Capiamo la condizione di difficoltà del signor Marco Coffaro e per questo stiamo valutando quale ausilio sia più adatto alle sue condizioni di salute. Poi riguardo alla tempistica spiegano: “La visita del medico fisiatra si è svolta il 30 luglio scorso e, ad oggi (12 agosto quando scrivono dalla Asl ndr), non sono ancora trascorsi i 20 giorni che la legge concede all’ufficio protesi, dal momento del ricevimento della documentazione, per autorizzare l’ausilio più adatto al caso specifico”.
“Nel merito delle richieste avanzate dal paziente è importante tenere presente che dal 2008 sono sempre stati forniti gli ausili necessari e idonei alla patologia, come stampelle, scooter (nel 2008 e sostituito nel 2010 con personalizzazione e interventi tecnici) e quanto necessario a valorizzare le abilità residue del signor Coffaro”. Poi dalla Asl5 continuano: “Al centro di riabilitazione di Fornacette, operano medici e fisioterapisti competenti che cercano di dare risposte adeguate e tempestive all’utenza, utilizzando strumenti all’avanguardia, incluso un ambulatorio specifico per l’individuazione delle carrozzine elettriche più adatte alle necessità dei singoli pazienti, personalizzando gli ausili riciclati e in osservanza della delibera regionale del 2013. Alla fine da Fornacette il direttore del dipartimento, Cristina Laddaga, rassicura che il caso di Coffaro è seguito con professionalità e attenzione, come tutti i casi simili, dal personale medico e amministrativo e che la pratica sarà conclusa nei tempi previsti dal regolamento”. 


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