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Spettacoli sabato 21 maggio 2016 ore 11:00

Pontedera, città delle ruote solidali per Vertical

Serata per la Fondazione che lotta contro gli ostacoli provocati dalle lesioni al midollo spinale. Protagoniste tre donne di Pontedera, Arezzo e Pisa



PONTEDERA — Pontedera, città della Vespa e delle due ruote solidali. Si parla di lesioni al midollo spinale, di vite costrette a dipendere da una sedia a rotelle, di dolore e speranza. Da diversi anni, la Fondazione Vertical si è data l’obiettivo di sconfiggere la paralisi causata da tali lesioni: la ricerca scientifica va avanti; la ricerca di fondi, anche. 

Stasera, al Teatro Era, alle 21, una speciale serata in favore di Vertical. Si chiama “Una città con le ruote”, gli ospiti sono tanti e prestigiosi, a partire da Sandro Mazzinghi, due volte campione del mondo di boxe, il simbolo della Valdera dello sport; e poi il Maestro Carlo Bernini e il suo pianoforte, David Pratelli, Giulia Romolini, che presenterà un monologo teatrale, la voce di Carmen Masola (da Italia’s Got Talent) e del tenore Maurizio Galleni; senza dimenticare i Robot dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna; presenta Marco Vincent, colonna portante di Radio Cuore. Tutti chiamati a raccolta per un progetto benefico importante, perché “Chi Vespa… sostiene Vertical”.

L’anima, il senso vero di questa festa, cercatelo negli occhi di tre ragazze «a quattro ruote motrici» (dice di loro quell’autoironia che le rende speciali). Cinzia Chiarini, pontederese, referente di Vertical per la Toscana; Monica Quassinti, pisana, eccellenza nazionale del tennis in carrozzina; e Nicoletta Tinti, aretina, già ginnasta della Nazionale, con cui partecipò alle Olimpiadi di Atlanta nel 1966, oggi danzatrice (il pubblico del Teatro Era potrà ammirarla sul palco, in una performance preparata per l’occasione in collaborazione con la scuola di ballo “Team Work” di Ponsacco). Cinzia, Monica e Nicoletta, ovvero le “Push Angels”, come hanno deciso di chiamarsi per promuovere la serata in favore di Vertical. Fascinose e sorridenti, come le tre fanciulle della famosa serie televisiva cui il nome dell’inedita squadra fa scherzosamente il verso (anche nella grafica del logo, tale e quale a quello originale, ma con qualche ruota in più: «D’altra parte, abbiamo una dipendenza – gioca Cinzia – facciamo uso di sedie a rotelle!»).

Nei giorni scorsi potevi incontrarle per Pontedera, con dietro il fotografo di fiducia, che le immortalava tra le panchine artistiche di piazza Garibaldi, tra le vetrine dei negozi del corso, tra le Vespa del Museo Piaggio. “Push” in inglese significa “spingere”. Un gioco di parole che già dice tutto. Dice Cinzia: «Su Fb mi hanno chiesto qual è la missione delle “Push Angels”. Ho risposto che il nostro obiettivo (la parola “missione” non l’ho usata: troppo militaresca) è puntare sull’ironia, sulla leggerezza, che di certo non ci mancano, per trasmettere un messaggio di solidarietà e aiutare Vertical a far conoscere tutto ciò che di importante fa per chi, e siamo tanti, non può camminare sulle proprie gambe».

Cinzia le sue gambe non può usarle dal ’94: l’auto su cui viaggiava uscì di strada e la sua vita cambiò di colpo. Come anche quella di Nicoletta. Nel 2008, l’espulsione di un’ernia discale le ha compresso il midollo e l’ha costretta su una sedia a ruote. Paraplegia, la diagnosi: «Un giorno stavo bene e il giorno dopo metà del mio corpo s’è fermata». Come anche quella di Monica. Che così ricorda le ore delle shooting fotografico in compagnia delle altre due “Push Angels”: « Una giornata che non dimenticherò. È stato il mio primo servizio fotografico! Un po’ di imbarazzo e vergogna iniziale, ma in breve, grazie anche all’ironia e simpatia del fotografo e degli altri collaboratori, si è instaurato fra tutti noi un clima di gioco e divertimento e scatto dopo scatto i sorrisi su richiesta sono diventati sempre più spontanei… o quasi!». E Nicoletta: «Una giornata di quelle che non ti aspetti, di quelle che sanno darti energia e voglia di vivere. Una giornata in sella ad una due ruote d'eccezione, condivisa con due amiche speciali, uno staff super e un obiettivo comune. È proprio vero che da soli si va veloci ma insieme si va lontano. Evviva le “Push Angels”!».

A.L.


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