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Attualità lunedì 14 novembre 2016 ore 11:00

Al via la campagna 'Liberi dai fanghi'

L'obiettivo è ottenere una moratoria sullo spandimento di fanghi da depurazione nei terreni agricoli della provincia di Pisa



PONTEDERA — Comunicato congiunto di Legambiente Valdera, Slow food Valdera, Wwf alta Toscana, Libera coordinamento provinciale di Pisa, associazione Orizzonte Comune, Un Comune per tutti, Chiodo fisso - dare voce a chi non ha voce, TAT movimento tutela ambiente e territorio Montefoscoli.

"Siamo associazioni e cittadini che operano e vivono nel territorio della provincia di Pisa, consapevoli di trovarci all’interno di un’area che vanta poco invidiabili primati: entro un'area circolare di 15 km di raggio con centro a Casciana Terme insistono tre tra le più grandi discariche della Toscana, situate nei comuni di Pontedera, Peccioli e Rosignano".

"Riteniamo urgente sollecitare le nostre Amministrazioni Comunali ad imporre limitazioni nella pratica degli spandimenti più stringenti di quelle regionali, esercitando una facoltà di governo del territorio (art.117 della Costituzione), confermata -tra tutta la giurisprudenza in merito- anche dalla recente sentenza della IV sez. Consiglio di Stato (sentenza 2986 del 16.06.2016). Di fronte ai già richiamati potenziali pericoli per la salute umana, animale e vegetale, nonché al rischio di un irreversibile degrado ambientale, in nome del principio di precauzione chiediamo ai Sindaci ed ai Consigli comunali dei nostri territori di impegnarsi al fine di mettere in atto una moratoria sullo spandimento dei fanghi, facendo leva sui propri strumenti amministrativi, a cominciare dalla revisione del Regolamento di Polizia Rurale, in termini di maggiore pubblicità e più stringenti e seri controlli".

"Questa area di 15 chilometri, che copre appena il 3 per cento della superficie della Toscana, riceve da sola quasi la metà di tutti i rifiuti regionali (urbani e speciali) smaltiti in discarica. Quota che sarebbe ampiamente superata se conclamate criticità ambientali non avessero indotto negli ultimi anni la sospensione dei conferimenti alla quarta discarica del nostro territorio, quella di Chianni, sulla quale grava tuttora un progetto di riapertura fortemente osteggiato dalla popolazione e da diverse amministrazioni locali per i forti timori di impatto sulla salute pubblica".

"Come se tutto ciò già non bastasse, le recenti notizie di cronaca giudiziaria, con l’indagine Demetra coordinata dalla D.D.A. di Firenze tuttora in corso, hanno ulteriormente acuito le nostre preoccupazioni, ipotizzando che dietro all'enorme traffico di decine di migliaia di tonnellate di fanghi di depurazione (ed al loro relativo spandimento su circa 800 ettari di terreni della Valdera e delle Colline Pisane), possano celarsi pesanti infiltrazioni mafiose e gravi violazioni di legalità ai danni della collettività".

"A questo proposito dati dell'Arpat confermano un ulteriore primato dell'area in oggetto, in cui -dopo 24 anni di pratica- si registra anche la concentrazione più alta in tutta la Toscana di autorizzazioni allo spandimento di fanghi in agricoltura, laddove la nostra regione nel complesso vanta il poco edificante primato nazionale. Ciò anche grazie al fatto che la normativa toscana in materia è maggiormente permissiva rispetto ad altre regioni italiane (in primis la Lombardia, per cui i fanghi considerati legittimi da noi non sarebbero legali in Lombardia)".


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