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Lavoro martedì 15 luglio 2014 ore 13:30

​Cassa integrazione, ritardi fino a 10 mesi nei pagamenti

Per riscuotere i contratti di solidarietà i dipendenti aspettano anche più di 15 mesi. Lavoratori alla fame, la denuncia della Fiom Cgil



VALDERA — C’è chi li aspetta da gennaio e chi addirittura da dicembre o novembre dello scorso anno. Si tratta dei pagamenti della cassa integrazione in deroga, attesi da centinaia di lavoratori su tutta la provincia di Pisa da otto, nove o anche dieci mesi.

A denunciare la situazione è la segreteria provinciale della Fiom Cgil che si fa portavoce del grave disagio in cui versano molti dipendenti, non solo metalmeccanici, che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, ma che da mesi si vedono negato anche quel minimo sostegno al reddito.

Preoccupante, secondo Fiom, è anche la situazione dei contratti di solidarietà, attivati pure nelle aziende dell'indotto Piaggio per scongiurare i licenziamenti: “Nelle aziende al di sotto dei 15 dipendenti, i cosiddetti contratti di solidarietà di tipo B – spiega in una nota stampa il sindacato – per vedere le prime tranche dei pagamenti i lavoratori devono aspettare minimo 15 mesi a causa della burocrazia ministeriale. Per quanto riguarda, invece, i contratti di tipo A – ha aggiunto Fiom – la novità negativa rispetto al passato è che per l'approvazione al ministero, si è passati dai tre/quattro mesi di prima agli attuali sette/otto mesi di oggi”.

Situazioni che lasciano un po’ di amaro in bocca ai sindacalisti, scoraggiati anche dai pochi effetti che i loro ripetuti e decisi interventi nei confronti degli organi competenti hanno avuto. “I lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie non mangiano con le annunciate riforme – denunciano dalla Fiom Cgil – ma hanno invece bisogno di risposte concrete e celeri, ed è per questo che vogliamo inviare questo ulteriore grido di allarme alle istituzioni, alla politica, alle associazioni degli imprenditori, affinché ciascuno faccia fino in fondo tutto il possibile per dare le necessarie e doverose risposte a chi ha più bisogno”.


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